L’isola

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Regia Costanza Quatriglio

Recensione di Laura Modini

Isola nell’isola, Favignana o Isola dei venti, si distende nel grande mare che ha fatto la nostra storia, e si affaccia sulla città di Trapani in Sicilia.
Costanza Quatriglio ha conosciuto quest’isola da turista, tornandovi attrezzata da filmmaker, col grande desiderio di raccontarne la sua complessità di natura e umanità.
Tra finzione e realtà in un luogo dove sembra non accadere nulla, attimo di tempo fermato, la giovane regista (trentenne con al suo attivo corti e documentari) ha scelto di narrarci la storia di due adolescenti, fratello e sorella, Turi quattordicenne, Teresa, dieci anni.
Sarà proprio lo stupendo sorriso di questa bambina a fare da immagine conduttrice e di raccordo al racconto di un anno di vita di uomini e donne sull’onda della crescita che avverrà nei due coprotagonisti.
Turi, bellissimo e schivo, vivrà l’inizio del cambiamento con turbamenti ma anche desideri di essere altro da quello che si vuole sia (il padre lo vuole pescatore come lui, ma il ragazzo sogna di diventare marinaio, colui che guarda, solca il mare senza depredarlo dei suoi abitanti).
Teresa, maschiaccio e piccola selvaggia, dovrà fare i conti con la nascente consapevolezza di un nuovo universo, quello femminile. Innamorata di questo pezzo di mondo, la Regista ha voluto tutti attori non professionisti, ma gente, uomini e donne, ragazzi e bimbi, nonché animali del luogo.
Attorno all’isola, il mare, sempre presente nella lotta quotidiana del vivere. E i sentimenti più semplici e più veri, con gli avvenimenti quotidiani, a volte eccezionali, con riti arcaici che segnano lo scandire del tempo, che secondo come lo si viva, corre come un furetto o a passo di tartaruga.
Piccolo cameo (presenze particolari, in genere di non professionisti, ma persone importanti per altre attività): Erri De Luca, figura umana di incredibile calore.
Inoltre la difficile (non priva di pericoli) e faticosa ripresa di una mattanza, non realizzata al computer, ma filmata nel suo accadere naturale con tutta la crudezza e violenza che le è propria. Scene non inferiori per l’impatto emotivo e visivo a quelle di certi film di genere.